LA VIA DEI CONCERTI – APS LE VIE
In un’epoca, qual è la nostra, in cui grandi sperequazioni nella distribuzione della ricchezza mettono a rischio di sopravvivenza un’ampia parte della popolazione del pianeta – in un’epoca in cui, peraltro, il problema del bisogno non rimane confinato nella lontananza dei suoi luoghi, ma rifluisce concretamente, attraverso i grandi spostamenti di masse umane, nel tessuto sociale delle metropoli del benessere, creandovi sacche di indigenza, di sfruttamento e di disperazione – in tale epoca, il tema della solidarietà sociale è divenuto fondamentale. Non che, all’interno delle società economicamente “progredite”, sia mancata una sensibilità verso la parte più sfortunata della popolazione del pianeta, ma la solidarietà internazionale si considerava più che altro come un appoggio materiale e “dislocato”, direttamente prestato nel paese afflitto dalle situazioni sociali a rischio. Poi le grandi trasformazioni del mondo globale hanno portato a che i problemi stessi si spostassero, imposti dall’evidenza dei numeri; che viaggiassero in carne viva e in inedite proporzioni attraverso l’umanità migrante. E se è vero che, oggi, nessuno azzarderebbe più a dichiarare apertamente indifferenza o disprezzo rispetto alle scottanti problematiche della diseguaglianza, è vero anche che non è sempre facile la convivenza, “gomito a gomito”, con la povertà, l’emarginazione, la disperazione, nella contiguità dei quartieri, delle case e delle strade delle nostre città, divenute luoghi di convergenza e convivenza di gruppi umani disparati. I giovani crescono talora in un clima di diffidenza e d’intolleranza e, rispetto alla presenza di spicchi di tessuto sociale provenienti da situazioni disagiate, non restano che l’incomprensione e il conflitto. La solidarietà, oggi, non può più dunque essere soltanto dislocata: può e deve darsi anche “qui e ora”, nello spazio e nel tempo del paese solidale. Ecco, dunque, perché unire in un incontro reale ragazzi provenienti da realtà sociali diverse – non meno gravi, i problemi dei figli del benessere! – e rivolgersi a un pubblico “di primo mondo” che sempre più è sensibile alla fascinazione delle altre culture ma che forse deve ancora “metabolizzarle” nella loro vicinanza concreta. Il progetto La via dei concerti modella il suo nome su quello dell’antica via della seta, arteria che per secoli mise in contatto i gruppi umani e le loro diversità – economiche, culturali, sociali: le loro ricchezze e le loro miserie – grazie all’incontro da persona a persona. In quegli incontri tra Occidente ed Oriente – nella loro dimensione puramente interumana – trovavano capacità di dialogo anche schieramenti che la grande Storia dell’epoca aveva contrapposto in scontro campale.
La Via dei Concerti -La Via Sacra- è un festival musicale, giovanile, itinerante, interculturale.
Un festival musicale dove, nella creazione di una grande realtà musicale , i giovani possano avvicinarsi a un linguaggio universale attraverso la molteplicità della proposta musicale e il confronto con i loro coetanei provenienti da molte realtà del mondo.
Un festival giovanile dove, giovani musicisti in formazione, dai 16 ai 23 anni, sono messi di fronte a scelte musicali che permettano di conoscere la ricchezza del linguaggio, guidati da esperti professori.
Un festival itinerante, che permetta di arrivare a un vasto pubblico, non solo delle grande città, ma di diversi ambienti del territorio italiano, dando anche la possibilità ai ragazzi di conoscere l’immensa ricchezza culturale d’Italia attraverso tutte le sue manifestazioni artistiche attraverso i secoli. Un festival interculturale, dove l’incontro di tutte le etnie, le “scuole musicali”, le esperienze di vita, le diversità socio- culturali, le religioni sia il valore aggiunto alla proposta di convivenza.
Il Festival, dunque, si presenta come proposta immediata per l’incontro dei giovani , durante un periodo che permetta loro di entrare in contatto diretto, condividendo le loro esperienze di formazione artistica, esprimendo il loro sentire davanti a una società che sembra non accogliere i veri valori artistici, manifestando la loro diversità e desiderio di unire le forze alla ricerca di una società giusta ed equilibrata che dia spazio alla sensibilità e all’armonia, portando con sè un messaggio di “pace” e convivenza, proponendo una crescita per un futuro d’integrità universale.